Nell’ambito del ciclo “Conversazioni di fotografia”, giovedì 21 giugno dalle ore 19:30, WSP Photography ospiterà il fotografo Karl Mancini che presenterà il suo progetto “NI UNA MENOS”. Interverranno la giornalista di Pagina 12 Irupè Tentorio, in collegamento dall’Argentina e Stefania Biamonti, giornalista, capo redattore FP Mag e collaboratrice del progetto.
Sfortunatamente il problema della violenza sulle donne è diffuso in tutta l’Argentina senza distinzione di classe sociale ma è piuttosto grave nelle Villas Miserias delle grandi città, cosi vengono chiamate comunemente le favelas e i quartieri più umili dove le persone vivono in condizioni di forte povertà, il tasso di criminalità è molto elevato ed i più giovani sono le persone più a rischio. In questi luoghi le forti regole domestiche tradizionali, l’organizzazione familiare patriarcale favoriscono violenza. Capita spesso che le giovani ragazze preferiscano andarsene di casa, dove in genere subiscono violenza domestica quotidianamente, per una storia d’amore con un ragazzo del barrio affiliato ad una gang che le introduce al mondo della droga o peggio ancora, divengono vittime di un’altra grande piaga del paese: Il traffico, conosciuto anche come tratta delle donne le quali vengono rapite e costrette a prostituirsi.
Nella sola Buenos Aires ci sono 1500 bordelli, 40.000 in tutta l’Argentina. Molto spesso ragazze tra i 13 e 16 anni rimangono incinte. È molto comune che la polizia non prenda le denunce delle vittime che trovano il coraggio di farlo, che non stili nemmeno il rapporto e che non intervenga. Molte donne sono infatti state uccise nonostante abbiamo sporto decine di denunce senza che nessuno abbia mosso un dito. La corruzione è molto diffusa e le donne, abbandonate in questa situazione, si ritrovano a soffrire violenze fisiche e psicologiche per diversi anni.
Il movimento combatte contro diversi aspetti della violenza di genere. Ha marciato al fianco di famiglie di donne uccise, vittime di violenza fisica e psicologica, donne discriminate sul posto di lavoro, con precarie condizioni economiche o sociali, per essere migranti o appartenere a minoranze etniche. Negli ultimi mesi scorsi sono stati fatti passi storici sul tema della legalizzazione dell’aborto che è una battaglia storica del movimento, attualmente in discussione alla Camera dei Deputati. Il Panuelo verde indossato da migliaia di donne nel paese è diventato il simbolo della lotta per il diritto di decidere autonomamente sul proprio corpo durante le massicce dimostrazioni ma anche nella vita quotidiana.
‘Ni una Menos’ fa parte di un più ampio progetto in corso sulla violenza di genere. L’obiettivo del fotografo è continuare a documentare questo argomento in America Latina. La linea comune che collega tristemente molti paesi è la violenza in tutti i suoi aspetti (domestico, psicologico, fisico, economico, istituzionale, culturale, ostetrico). Molto importante è dare visibilità e voce alle vittime che non ce l’hanno, ispirando più persone a farsi avanti per raccontare le loro storie e fare pressione sui rispettivi governi.
Karl Mancini è un fotogiornalista italiano basato tra Roma e Buenos Aires. Ha studiato fotogiornalismo a New York presso l’International Center of Photography (ICP). Dal 2001 ha lavorato come fotoreporter e scrittore freelance in più di 90 paesi, con una particolare preferenza per l’Asia e il Sud America, seguendo gli eventi socio-storico-politici e concentrandosi in particolare su temi quali la violenza di genere (su cui sta lavorando da circa 12 anni), le conseguenze delle guerre, le minoranze, i diritti umani, le migrazioni, la tragica storia delle mine antiuomo (cui ha de-dicato anni di lavoro). Il suo lavoro a lungo termine sul femminicidio e la violenza contro le donne ‘Ni una Menos’ ha ricevuto alcuni tra i più prestigiosi premi fotografici mondiali: Secondo premio al Days Japan International Photojournalism Award 2018, terzo premio al Luis Valtuena Humanitarian Photography Award 2017, secondo premio al Kolga Award 2017 e finalista al Sony World Photography Awards 2017 tra gli altri. I suoi lavori fotografici sono stati esposti negli USA, Inghilterra, Russia, Australia, India, Giappone, Italia, Canada, Grecia, Spagna, Svizzera e in occasione di molti importanti festival internazionali vincendo vari premi in tante importanti competizioni internazionali. Collabora regolarmente con numerose ONG internazionali e i suoi reportage sono stati pubblicati su alcuni tra i più importanti magazine, giornali mon-diali e riviste internazionali tra cui Newsweek, Stern Magazine, Der Spiegel, Marie Claire, CNN, Vanity Fair, Internazionale, Amnesty International WV, El Pais, El Mundo, Io Donna, NZZ am Sonntag, Das Magazin, il Venerdì. Nel 2014 è stato selezionato tra gli European Emerging Talents dalla rivista on line Lens Culture ed è stato uno dei finalisti di Portfolio Italia-Fiaf. Nel 2015 ha pubblicato un libro, ITALIANSKIJ, sulla comunità italiana in Crimea perseguitata e deportata nei campi di lavoro in Siberia e Kazakhstan durante le purghe staliniane.
Attualmente lavora intensivamente sulla violenza contro le donne estendendo il suo progetto a lungo termine ‘Ni una Menos’ agli altri paesi dell’America Latina dove la situazione è allarmante. La linea comune che tristemente unisce cosi tante e differenti realtà è la violenza di genere in ogni suo aspetto (domestica, psicologica, fisica, economica, istituzionale, culturale, ostetrica). Crede fermamente che sia estremamente importante dare visibilità e voce alle vittime che non ne hanno, ispirando-ne sempre di più a farsi avanti per raccontare la propria storia e portare pressione sui governi. Allo stesso tempo lavora ad un altro progetto a lungo termine ‘La Linea Invisible’ sulla vita all’interno delle periferie più povere del Sud America attraverso le storie dei più giovani.
“Conversazioni di fotografia” è un’idea dell’Associazione Culturale WSP Photography. Il ciclo di incontri prevede una serie di dibattiti con esponenti del mondo della fotografia, fotografi, docenti, esperti di fotografia ed artisti emergenti per parlare e discutere di fotografia con contributi audio, video e racconti di esperienze professionali e non solo. Scopo degli incontri è creare momenti di condivisione che, attraverso il racconto di esperienze e la visione di progetti, accrescano la cultura fotografica di ogni partecipante, fornendo spunti di riflessione, idee, nonché consigli pratici per tramutare passione in professione.
Ricordiamo che WSP photography è un’associazione culturale affiliata ENAL. L’ingresso agli eventi è gratuito e riservato ai soci. È possibile tesserarsi il giorno stesso dell’evento (costo 3€).