Letizia Battaglia Vintages
a cura di Mariachiara Di Trapani
16 dicembre 2010-23 gennaio 2011

(c) Letizia Battaglia
Inaugurazione giovedì 16 dicembre
ore 18:00: incontro con Letizia Battaglia e Giovanna Calvenzi, autrice del libro
Letizia Battaglia. Sulle ferite dei suoi sogni (Bruno Mondadori, 2010)
ore 19:00: inaugurazione della mostra

Giovedì 16 dicembre s.t. foto libreria galleria inaugura la mostra Letizia Battaglia Vintages 1972-1993. Il vernissage sarà preceduto, a partire dalle 18.00, dall’incontro con la fotografa e con Giovanna Calvenzi, autrice del libro Letizia Battaglia. Sulle ferite dei suoi sogni, da poco pubblicato da Bruno Mondadori.
Letizia Battaglia, donna che non accetta etichette, determinata a essere coerente con i suoi ideali di libertà e giustizia, è la fotografa europea più premiata ma è anche editrice, politica, ambientalista, regista. Il suo nome è legato a quasi vent’anni di reportage a Palermo: le sue immagini hanno fermato la storia, quella delle guerre di mafia e contro la mafia.  Al libro che ripercorre fin qui la sua vita, hanno voluto contribuire amiche e amici che hanno percorso con lei un pezzo di strada.
La mostra
Letizia Battaglia è ancora oggi identificata soprattutto come  fotografa di mafia. Ma anche nella stagione che più l’ha vista impegnata a documentare l’inferno quotidiano per le vie di Palermo, il suo sguardo ha voluto e saputo volgersi in altre direzioni, per mettere a fuoco -nel paesaggio della sua città o altrove, la trama diffusa di una disperata vitalità. L’evocazione di Pasolini non è casuale. Non solo perché il poemetto Una disperata vitalità propone un ritratto profetico dell’artista testimone del suo tempo, che sceglie di insediarsi ai margini del mondo contemporaneo; ma perché lo stesso Pasolini è l’inedito protagonista di uno dei vintage esposti in questa occasione: una stampa a contatto con i provini dei trentasei scatti –quanti ne offrono i tradizionali rullini di pellicola 35 millimetri- che Letizia Battaglia dedicò al poeta friulano nei primi anni settanta, quando aveva appena iniziato a fotografare.

(c) Letizia Battaglia
Pier Paolo Pasolini al Circolo Turati di Milano, 1972
All’epoca lei viveva a Milano e avendo saputo che Pasolini era stato invitato a un dibattito al Circolo Turati, decise di andare ad ascoltare, a vedere e anche a fotografare questo intellettuale di cui ancora oggi, o soprattutto oggi, avverte la mancanza.
La mostra, a cura di Mariachiara Di Trapani -che da diversi anni collabora con la fotografa- propone stampe originali provenienti dall’archivio personale di Letizia Battaglia: più di trenta fotografie vintage che privilegiano i lavori meno direttamente implicati con le cronache della violenza criminale.
In alcuni casi, lo scenario umano e sociale appare contiguo a quello degli scatti dedicati alle vicende più sanguinose della Palermo di quegli anni. Letizia Battaglia non può fare a meno di cogliere le tracce di solitudine, miseria, sgomento, disseminate nei suoi itinerari cittadini. Donne, bambini, anziani, perfino gli animali, paiono investiti dal ruolo di coro muto e impotente di un dramma che si consuma come una calamità naturale. Ma in questa stessa realtà, nel vissuto degli attori più marginali della Cronaca e della Storia, l’occhio della fotografa mette a fuoco anche altro: un repertorio di mimica e gestualità -stazionamenti, fughe, legami, smorfie, trucchi-  in cui sembrano fatalmente congiungersi verità e bellezza.
Questa ricerca sulla bellezza in quanto abito espressivo e comunicativo, dono o esercizio capace di sottrarci, se pur provvisoriamente, al silenzio e alla morte, ha condotto Letizia Battaglia anche verso territori meno familiari: dalla Russia agli Stati Uniti, dalla Turchia allo Zaire, è soprattutto sull’universo infantile che si posa il suo guardo affettuosamente complice.
In mostra vengono inoltre esposte alcune immagini che documentano l’avventura umana e professionale della fotografa. Prendendo spunto dall’accurato ed emozionante percorso biografico e iconografico offerto dal libro di Giovanna Calvenzi Letizia Battaglia. Sulle ferite dei suoi sogni, nel progetto espositivo sono confluite alcune foto e documenti cartacei originali che vedono come protagonista la fotografa: da un tradizionale ritratto in studio a Palermo del 1954, allo scatto fulminante che le ha dedicato trent’anni dopo Josef Koudelka, durante un viaggio in Turchia; dalle foto che ce la mostrano insieme a colleghi ed amici (lo stesso Koudelka, Ettore Sottsass, Franco Zecchin, Donna Ferrato, Graciela Iturbide) a quelle che testimoniano la sua presenza in quelle scene del delitto che Letizia Battaglia è stata spesso chiamata a rappresentare.

Galleria ST
Via degli ombrellari
orari: martedì 15:00-20:00; da mercoledì a domenica 11:00-20:00
da verificare durante le festività natalizie