Uno alla volta. Il caso Eternit a Casale Monferrato.

Progetto fotografico: Alfredo Covino

Progetto multimedia: Alfredo Covino

Produzione multimedia: Mandeep Photography and Beyond

Interviste: Diego Giuliani


Alfredo Covino
Casale Monferrato è la seconda città della provincia di Alessandria, con circa 36 mila abitanti è situata sulla riva destra del fiume Po, in un’area pianeggiante tra le colline del Monferrato. In questi luoghi nel 1906 venne costruito lo stabilimento della Eternit, una fabbrica che ha tristemente segnato la storia di questa cittadina e dei suoi abitanti, lasciando dentro di loro un vuoto purtroppo incolmabile.
La Eternit produceva un composto di cemento e amianto, la cui fibra è causa di diverse malattie respiratorie tra cui l’asbestosi e di un tumore specifico e incurabile: il mesotelioma pleurico.
Ad aver contratto malattie non sono purtroppo solo ex-lavoratori della Eternit, ma familiari e cittadini di Casale che mai hanno lavorato all’interno della fabbrica della morte. Questo perché i dirigenti della Eternit non hanno mai impiegato misure di sicurezza tali da preservare le condizioni di salute dei propri operai e operaie, e noncuranti del rischio, hanno persino distribuito tra gli abitanti del paese la pericolosa polvere di scarto, usata poi come isolante per tetti o nella pavimentazione esterna.
A dicembre del 2009 ha preso il via a Torino il maxi-processo Eternit, con 2900 parti lese e 2100 parti civili, e che vede imputati gli ex vertici della multinazionale: il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, il barone belga Ghislain de Cartier de Marchienne e i proprietari dei 4 stabilimenti Eternit di Casale Monferrato (Alessandria), Cavagnolo (Torino), Rubiera (Reggio Emilia) e Bagnoli (Napoli). Sono accusati di disastro doloso e di omissione dolosa di controlli antinfortunistici. È la prima volta che in Europa in una causa per danni ambientali sarà un collegio internazionale a difendere le parti civili in un processo che dovrà fare luce sulla morte di circa 3000 persone. Ma a Casale ci si ammala ancora di mesotelioma. A Casale si continua a morire.
Alfredo Covino, Roma 1973. Alfredo guarda l’individuo, ne studia i cambiamenti soggettivi e l’affermazione dell’identità. Lavora in Italia, Argentina, Turchia, Repubblica di Moldova e Transnistria. Dopo aver frequentato l’Istituto Europeo di Design, e un master in Fotogiornalismo all’Istituto Superiore diFotografia e Comunicazione Integrata, ha partecipato ad alcune rassegne e manifestazioni organizzate dal comune di Roma, come il FotoGrafia festival del 2008. Nello stesso anno con “Cara Moldova” ha vinto il premio Yann Geffroy dell’agenzia Grazia Neri. Alfredo è un fotografo dell’agenzia OnOff Picture.
Diego Giuliani, Roma 1976. Attualmente vive a lavora a Lione come redattore del canale televisivo EuroNews. In passato è stato redattore de “La Rivista del Cinematografo”, di trasmissioni televisive della Rai, di programmi radiofonici e del Giornale Radio Rai. Inoltre, collabora per numerose riviste occupandosi principalmente di cinema e spettacolo. Insieme a Sabrina Ramacci ha pubblicato il libro “Hollywood Criminale” (Newton Compton, 2007).
La mostra prosegue sino al prossimo 19 settembre 2010.
La vernice della mostra è fissata per il giorno 16 settembre alle ore 18:00
Presso l’Ex Liceo Artistico G.M. Dettori, Piazza Dettori, Cagliari
Festival internazionale di letterature applicate Marina Cafè Noir, Cagliari

Info: www.marinacafenoir.it www.onoffpicture.com
Studio fotografico di Alessandro Toscano, Luca Spano e Pietro Vertamy
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