Segnaliamo l’articolo di Sandro Iovine sul mondo di Francesca Woodman pubblicato sul blog Fotografia:parliamone! in occasione della mostra “Ritratti interiori tra Providence, Roma e New York” esposta al Palazzo della Ragione a Milano.
“Si ha l’impressione di non riuscire ad abbandonare l’universo evocato dalle immagini. Ci si allontana fisicamente certo, ma dentro di sé non si riesce ad abbandonarlo del tutto. Questo è quello che si prova scendendo gli scalini che dalla sala della mostra porta all’esterno di Palazzo della Ragione a Milano, dove fino al 24 ottobre sono esposte le immagini di Francesca Woodman. La distanza aumenta ogni passo, il mondo della ragazza di Denver ti resta dentro, anche quando ti allontani dal reliquiario dove sono esposte le immagini che ha prodotto in meno di dieci anni di attività. L’uso di un sostantivo con tanto palesi evocazioni funebri non è per altro casuale e ben si attaglia, a mio modo di vedere, all’improbabile illuminazione che in molti punti sarebbe più adatta a una camera ardente che non a un’esposizione. Pesanti cadute di luce su intere fotografie affliggono infatti in più punti la mostra, non inficiando in non poche occasioni la scelta dei curatori, per certi versi filologicamente corretta, che hanno optato per stampe di dimensioni mediamente piccole. Ma chi è avvezzo alla frequentazione di mostre di fotografia nel nostro Paese, non si sarà certo sorpreso, soprattutto se ha già avuto la ventura di inoltrarsi in qualche evento in aree afferenti la meneghina piazza del Duomo. Del resto per farsi un’idea dell’approccio estremamente rigoroso con cui si lavora in zona, non è nemmeno necessario venire a Milano, basta dare un’occhiata al sito dedicato alla mostra, dove nelle didascalie delle opere utilizzabili recensire la mostra, Francesca Woodman, cambia cognome e diventa, per ben dieci volte, Francesca Wodman (potenza del Copia e Incolla e della professionalità)”. Continua sul blog di Sandro Iovine.