Chi pensa che la boxe sia uno sport come tutti gli altri non ha mai assistito ad un incontro o conosciuto un pugile.
Però gli basterà varcare il portone di una palestra o il cancello che conduce alle seggioline dalle quali assisterà all’incontro, per rendersi immediatamente conto di come sia lontano anni luce da tutti gli altri sport e del perché affascini l’uomo da sempre.
Nella boxe infatti, l’aspetto emotivo, il carattere dell’individuo, la meticolosa preparazione atletica si fondono con la scaramanzia, la fiducia o la sfiducia, l’esaltazione o la depressione, andando formare un universo parallelo, caratterizzato da un inspiegabile magnetismo che attrae, forse, per la capacità di smuovere la parte più istintuale che c’è in ognuno di noi.
Ho passato più di due anni tra palestre, incontri, viaggi e spogliatoi. Ho cercato di entrare in un mondo fino ad allora a me sconosciuto e ancor prima che ciò accadesse mi sono resa conto che quel mondo mi stava penetrando senza che riuscissi ad opporre nessuna resistenza se non quella della mia macchina fotografica.
Ed è quello che spero di essere riuscita a cogliere: il mood, l’atmosfera dentro e fuori dal ring, le vibrazioni, che non sono solo gesto tecnico, ma energia che si trasmette a tutti coloro che osservano da sotto, che partecipano come se fossero loro a combattere.
Ho cercato di raccontare delle vite innanzitutto. Perché i pugili sanno essere allegri e divertenti, e questo pochi lo immaginano, anche se ci sono momenti in cui non vogliono parlare con nessuno. Perché hanno delle famiglie che li seguono ed incoraggiano, che li riportano a casa la sera dopo l’incontro perso, che li spingono a prendere la borsa anche il giorno successivo alla sconfitta per iniziare ancora una volta quel lungo viaggio di fatica che li porterà di nuovo a giocarsi tutto in pochi minuti.
E’ un lavoro ancora in corso iniziato a dicembre 2007 e finalizzato alla realizzazione di un progetto editoriale sulla boxe. L’intero lavoro è stato realizzato in pellicola (neopan 1600 con una contax 139 e una yashica fx). Da 2009, non ricordo il mese, ho iniziato a collaborare con boxenet un sito specializzato ovviamente in Boxe (www.boxenet.it ) e con Boxe Ring (mensile di settore) e ho iniziato a portare con me una terza macchina fotografica, una lumix fx3, con la quale realizzo le foto per loro. (le foto sono visibili sul sito www.boxenet.it/gallery ).
Per Occhi Rossi Festival ho deciso di esporre sola una delle tante storie che sono emerse durante questo mio viaggio in questo mondo, la storia di Sonja Mirabelli.
Peso leggero (61kg), trentaquattro anni, carnagione chiara e tratti somatici ingannevoli per una romana, una vita dedita allo sport da combattimento (campionessa di Kick Boxing e Thai Boxe) ed al sacrificio che ne consegue.
Solo a 29 anni si è avvicinata al mondo della nobile arte. Come dilettante ha combattuto 8 match (di cui 6 vittorie e 2 sconfitte). Dopo aver vinto nel 2008 gli Assoluti Femminili è passata ai professionisti.
Da professionista ha combattuto 2 match, ambedue vinti.
Ma in Italia non si vive di sola boxe, infatti Sonja oltre ad allenarsi insegna in due palestre romane agli amatori e la mattina invece lavora allo Shark Store un negozio specializzato in articoli di Sport da Combattimento.
Le foto esposte a Forte Prenestino sono un collage di foto scattate in pellicola e in digitale, le stampe ovviamente digitali.
Altre storie sono visibili
http://www.fotologie.it/romagnoli.html
http://www.artelaterale.it/index.php?option=com_phocagallery&view=category&id=11:renata-romagnoli&Itemid=152
http://www.boxenet.it/gallery.asp
Renata Romagnoli
(Cantalupo in Sabina – Rieti 1967, vive a Roma).
Si avvicina alla fotografia nel 2004, frequentando i corsi di fotografia reflex presso l’UPTER di Roma tenuto da Donatella Castiglioni Humani (I° livello giugno-luglio 2004; II° livello ottobre 2004-aprile 2005; III° livello ottobre 2005-aprile 2006). Da dicembre 2006 a marzo 2007 è allieva del corso di reportage tenuto da Dario de Dominicis presso Officine Fotografiche di Roma. Selezione di mostre collettive e personali: collettiva del gruppo Phos a Cetona sul tema “acqua” (2005); collettiva Gli anziani senza amore muoiono presso la Comunità di Sant’Egidio di Roma (2005); collettiva Momenti senza età, Officine fotografiche – Roma (2006); I colori della follia (personale), Officine fotografiche – Roma (2007) e Libreria Farhenheit 451 – Roma (2007); collettiva del gruppo Phos sul tema “Corviale” Libreria Farhenheit 451 – Roma (2007); collettiva itinerante del gruppo Phos “Roma città aperta”; evento presentazione documentario e mostra fotografica insieme a Daniele Testa “In libertà – storie di corpi che resistono” –ESC Roma; Sakouli, dov’è andato il cielo. L’arte a sostegno di FITIL (mostra collettiva/asta di beneficienza), Galleria Sala 1 – Roma (2008). Menzione al Sony World Photography Awards 2009. Mostra “Kairos – cogliere l’attimo a Fotoleggendo 2009 (www.fotoleggendo.it ); “Sonja Mirabelli” a Occhi Rossi Festival 2010.