La mostra “La Persia Qajar. Fotografi italiani in Iran 1848-1864”, organizzata dall’Istituto Nazionale per la Grafica – Calcografia nell’ambito delle celebrazioni del 35° anniversario della sua fondazione e allestita a Roma dal 29 gennaio al 5 aprile, recupera e approfondisce un episodio singolare e poco noto della storia della rappresentazione fotografica, significativo sia per la vicenda fotografica iraniana che per il contributo fotografico italiano fuori dei confini nazionali, in particolare in quel filoneriguardante il viaggio in Oriente, ricco di suggestioni per la cultura letteraria e visiva occidentale.
L’esposizione è dedicata all’attività di un gruppo di fotografi italiani che operarono sotto il regno persiano di Nâseroddin Shah, della dinastia Qajar (1831-1896). Il periodo considerato, ricco di interesse per la fotografia, è segnato da avvenimenti di rilievo sia negli affari interni che nelle relazioni estere. Risalgono a quest’epoca, ad esempio, la formazione dell’U niversità di Tehran, l’attività fotografica dello stesso shah, importanti missioni diplomatiche e scientifiche, come quella del ministro plenipotenziario francese Prosper Bourée, alla quale partecipò come illustratore Alberto Pasini, e quella italiana del 1862 guidata dal ministro Marcello Cerruti, che vide in campo il fotografo Luigi Montabone, assistito da Alberto Pietrobon, e l’illustratore Stanislao Grimaldi del Poggetto, coadiuvato da Giuseppe Centurione, al seguito del corpo diplomatico e del gruppo di scienziati comprendente Filippo De Filippi, Giacomo Doria e Michele Lessona.
La produzione dei fotografi italiani in Persia costituisce la più precoce documentazione di molti aspetti rilevanti del mondo cagiaro e una testimonianza emblematica della formazione di modelli rappresentativi nati dallo scambio tra culture differenti. L’opera di Luigi Pesce e diAntonio Giannuzzi, entrambi fuoriusciti a seguito dei moti risorgimentali del 1848 e attivi in Persia come istruttori militari, a partire dalla metà degli anni Cinquanta, documenta città, siti archeologici, luoghi sacri: Tehran, Tabriz, Persepoli, Pasagardae, Qom, Isfahan, Kermanshah, Bastam, Damghan Dezful, Mashhad, Shiraz, Soltaniyeh, Rey.
La successiva campagna di riprese realizzata da Luigi Montabone durante la missione del 1862 comprende vedute ed edifici di Yerevan, Qazvin, Soltaniyeh, Tabriz, Tbilisi, Tajrish, Tehran, Zanjan condensando intenti documentativi, scientifici, narrativi e celebrativi. Fortemente orientate dagli interessi dei naturalisti che presero parte alla missione, le immagini fotografiche di Montabone anticipano lo sviluppo della documentazione sociale.

Luigi Montabone
La rassegna ha origine da una ricerca condotta in diverse importanti collezioni pubbliche e private, sia italiane che straniere(Biblioteca Marciana di Venezia, Biblioteca Reale di Torino, Museo Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” di Roma, Raccolte Fotografiche Museali Fratelli Alinari di Firenze, Archivio Cerruti di Palermo, Bibliothèque Nationale e Musée Guimet di Parigi, Metropolitan Museum di New York, Middle East Centre Archive di Oxford, Collezione Herzog di Basilea) e presenta numerosi inediti. Nel percorso di visita alle oltre cento fotografie si affiancanodisegni, litografie e dipinti contemporanei, realizzati nelle stesse occasioni da illustratori italiani. Sono presenti, inoltre, documenti e reperti della missione del 1862.
Il catalogo, a cura di Maria Francesca Bonetti e Alberto Prandi, pubblicato da Peliti Associati, propone l’intero corpus delle opere esposte in tutti gli esemplari rintracciati, oltre a una serie di contributi storico-critici e a una selezione di documenti inediti.
29 gennaio 2010 – 5 aprile 2010
info: www.culturaitalia.it