Al secondo piano del Palazzo delle esposizioni è allestita una sezione della mostra Calder, intitolata Alexander Calder nelle fotografie di Ugo Mulas, curata da Pier Giovanni Castagnoli per l’Archivio Ugo Mulas di Milano, in collaborazione con il quale il progetto è stato realizzato.
E’ esposta una selezione di circa ottanta immagini, tutte stampe ai sali d’argento su carta baritata, realizzate dallo stesso autore (vintage) risalenti agli anni 1963-1968, scattate nelle case-studio abitate dall’artista a Roxbury nel Connecticut o a Saché in Francia, ma anche in altri luoghi che videro la presenza di Calder o delle sue opere
Il grande fotografo italiano prematuramente scomparso (Pozzolegno, Brescia 1928 – Milano 1974), conobbe Calder nel 1962 a Spoleto, quando Giovanni Carandente lo chiamò a documentare la mostra Sculture nella città per la quale l’artista realizzò il grande Teodelapio, che in seguitò donò alla cittadina umbra. Da allora nacque una solida e in tramontata amicizia che diede origine a un formidabile corpus di fotografie, una parte delle quali venne pubblicata nel 1971 in un libro nato dalla collaborazione tra Ugo Mulas, il critico H. Harvard Arnason e lo stesso artista (U. Mulas e H- H. Arnason, Calder, Milano 1971).
Autoritratto di Ugo Mulas, riflesso nell’opera di Michelangelo Pistoletto, Vitalità del negativo, Roma, 1970
©Ugo Mulas
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